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Valore diagnostico dell’ecocardiografia transesofagea nell’endocardite di Libman-Sacks


L’endocardite di Libman-Sacks è la più comune manifestazione cardiaca nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico e da sindrome da antifosfolipidi primaria; essa è categorizzata da vegetazioni di Libman-Sacks, ispessimento o fibrosi valvolare, rigurgito valvolare, e, raramente, stenosi valvolare; inoltre, la sua più comune manifestazione clinica è il cardioembolismo ( prevalentemente a livello cerebrale ), poco comunemente accompagnato da rigurgito valvolare grave asintomatico, e raramente da un’endocardite infettiva sopraggiunta. Queste tre sindromi cliniche sono associate a una morbidità e una mortalità dalle cinque alle otto volte più elevata rispetto a una popolazione generale.

L’endocardite di Libman-Sacks non viene in genere individuata tramite l’anamnesi del paziente ma attraverso l’ecocardiografia transtoracica nel 30-40% dei casi. Nel 60-80% dei pazienti viene rilevata, invece, con l’ecocardiografia tansesofagea.

Inoltre, l’ecocardiografia transtoracica mostra, se comparata con l’ecocardiografia transesofagea, una bassa sensibilità ( 63% totale, 11% per le vegetazioni valvolari ), una bassa specificità ( 58% ), un basso valore predittivo negativo ( 40% ) e un moderato valore predittivo positivo ( 78% ) per la diagnosi dell’endocardite di Libman-Sacks.

In aggiunta, l’ecocardiografia transesofagea svolge un ruolo fondamentale nell’attuale comprensione delle caratteristiche specifiche, dell’evoluzione e dell’accertamento della prognosi, e nel delineare la necessità e una risposta alla terapia medica e chirurgica dell’endocardite di Libman-Sacks. Pertanto, una maggior consapevolezza delle potenziali complicanze cliniche dell’endocardite di Libman-Sacks e l’utilizzo dell’ecocardiografia, specialmente di quella transesofagea, possono portare a una diagnosi più precoce e accurata, a un opportuno orientamento terapeutico, alla prevenzione delle complicanze, a una riduzione del tasso di pregressione della patologia e, di conseguenza, alla sopravvivenza priva da eventi cardiovascolari dei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico o sindrome da antifosfolipidi primaria. ( Xagena2009 ) Roldan CA, Minerva Cardioangiologica 2009; 57: 467-481


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